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Nuovo art. 25 bis del Codice deontologico forense in materia di equo compenso (legge 21 aprile 2023, n. 49)

  Pubblicata il 01/03/2024

Si pubblica la nota del CNF contenente la relazione di accompagnamento del nuovo art. 25 bis del codice deontologico forense, approvato nella seduta amministrativa del 23 febbraio 2024, rubricato "Violazioni delle disposizioni in materia di equo compenso". 

La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale completerà l'iter e la nuova norma entrerà in vigore decorsi sessanta giorni dalla predetta pubblicazione.

Il testo del nuovo art. 25-bis è il seguente:

 Art. 25-bis - Violazioni delle disposizioni in materia di equo compenso

1. L’avvocato non può concordare o preventivare un compenso che, ai sensi e per gli effetti delle vigenti disposizioni in materia di equo compenso, non sia giusto, equo e proporzionato alla prestazione professionale richiesta e non sia determinato in applicazione dei parametri forensi vigenti.

2. Nei casi in cui la convenzione, il contratto, o qualsiasi diversa forma di accordo con il cliente cui si applica la normativa in materia di equo compenso siano predisposti esclusivamente dall’avvocato, questi ha l’obbligo di avvertire, per iscritto, il cliente che il compenso per la prestazione professionale deve rispettare in ogni caso, pena la nullità della pattuizione, i criteri stabiliti dalle disposizioni vigenti in materia.

3. La violazione del divieto di cui al primo comma comporta l’applicazione della sanzione disciplinare della censura. La violazione dell’obbligo di cui al secondo comma comporta l’applicazione della sanzione disciplinare dell’avvertimento.